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La verità come sintesi di posizioni contrastanti

Aggiornamento: 13 lug 2024

Prova a immaginare le conversazioni interessanti che puoi avere durante una giornata. Di mattina parli con qualche collega del tuo capo o della tua azienda, in pausa pranzo parli dei massimi sistemi e di cose leggere con i tuoi amici. Nel pomeriggio ti confronti con qualche genitore degli amici di tuo figlio su alcune tematiche legate alla scuola o al doposcuola. Di sera invece ti confronti con la moglie sugli obiettivi educativi per i tuoi figli.


Ora pensa a queste conversazioni non nei termini di sono d'accordo o non sono d'accordo. Ma nei termini di che cosa c'è di molto interessante in quel punto di vista. Di solito quando qualcuno inizia a parlare di un determinato argomento, entriamo in una modalità di accettazione-rifiuto. Se quella prospettiva risuona, l'accogliamo senza esitazione e diventiamo un NOI con quella persona. Se quella prospettiva non risuona, la rigettiamo e lui diventa un ALTRO.


In quel microsecondo che separa il momento dell'ascolto dall'aderire o meno al contenuto chiediamoci che cosa c'è di estremamente interessante in quella posizione?


Di interessante potrebbe esserci che quel punto di vista è legato alla storia di quella persona, magari è interessante perché mostra un lato delle cose a cui non avevi pensato. Nel momento in cui ascoltiamo un punto di vista potremmo provare a risalire alla visione del mondo che vi sta dietro.


Proviamo a questo punto a chiederci come si potrebbe migliorare quel punto di vista. Magari se è un punto di vista che avvantaggia solo qualcuno proviamo a chiederci come potremmo ampliarne i benefici. Mentre se è un punto di vista che ha delle conseguenze negative, proviamo a chiederci come potremmo mantenerne gli aspetti positivi riducendone quelli negativi.

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Poi facciamo un passo in più, iniziare a prendere in considerazione differenti punti di vista su quello specifico argomento cercando di farli stare insieme, in modo che le varie verità e le varie parti interessanti si sommino tra loro e si arrivi ad un qualcosa che è sostenibile e genera consenso tra più persone


Ora immaginiamo questo atteggiamento in scala globale. Pensiamo ad una scuola in cui questo approccio viene insegnato, valorizzato e forgiato. Pensiamo a organizzazioni dove questa dimensione serve per prendere decisioni importanti. Pensiamo ad un tipo di società, dove destra, sinistra, centro, alto e basso, si confrontano in questo modo: dove le domande fondamentali sono:

  1. che cosa c'è di interessante, positivo e vero in quel punto di vista

  2. come posso migliorare quella posizione per aumentarne i benefici, ridurne le conseguenze negative

  3. come posso integrare quei vari punti di vista per generarne uno superiore agli altri, che li "include e trascende"


Ora pensiamo a come potremmo fare nostro questo atteggiamento e al perché dovremmo farlo. Pensiamo a come sarebbero diverse le nostre relazioni, la nostra vita, i nostri amori se ci approcciassimo nel mondo in questo modo.



Questo esercizio serve per sviluppare un approccio integrale nella vita e si basa su un'assunzione fondamentale: nessuno ha completamente torto e tutti hanno parzialmente ragione.


A differenza del postmodernismo che sostiene che ogni opzione è relativamente uguale alle altre. L'approccio integrale prevede 3 differenze fondamentali


La prima è che esiste comunque un metro di giudizio. Ogni verità è parziale, non esistono verità assolute. Ma ci sono approcci infinitamente migliori e preferibili, ovvero quelli che portano vantaggi, inclusione, benefici, integrazione e valore al maggior numero possibile di persone


La seconda è che non ci si limita ad apprezzare un punto di vista, si ragiona su come migliorarlo al fine di renderlo applicabile in scala


La terza è che si prova a trovare punti comuni tra i vari approcci con lo scopo di arrivare ad una teoria universale, ad una meta teoria, che "include e trascende" le varie sotto teorie. Questa meta teoria pur non essendo vera è preferibile alle altre in quanto più ampia, inclusiva ed estesa.

 
 
 

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