top of page

Religione come base della spiritualità

"Dal letame nascono fuori, dai diamanti non nasce niente" cantava De André. E potremmo usare questo verso per spiegare il rapporto che esiste tra religione, scienza e spiritualità. La religione è il letame (non c'è nessuna accezione dispregiativa), la spiritualità è rappresentata dai fiori. La scienza e la filosofia sono i diamanti.


Scrive Ken Wilber in One Taste che la maggior parte delle tradizioni spirituali, intese come pratiche e forme di saggezza orientate alla trasformazione dell'uomo, sono nate da una base religiosa. Spesso le tradizioni spirituali si sono evolute come forme esoteriche, evolute e sofisticate del pensiero religioso da cui prendevano piede. Mentre le religioni nelle forme convenzionali e confessionali si preoccupavano di dare una cornice di senso al mondo, senza richiedere una trasformazione degli adepti, le correnti spirituali invece si impegnavano a trasformare le persone affinché potessero vedere direttamente la cornice di senso del mondo. Eppure senza quel substrato teologico - rappresentato dalla religione - le tradizioni spirituali sarebbero vuote formalità e le pratiche trasformative sarebbero meri esercizi di stile. Forma senza sostanza.


Oggi spesso si critica - a ragione per certi versi - la religione e la religiosità perché si tratta di un approccio basato sul credere, sulla fede. Soprattutto in seno al mondo spirituale è forte il senso di avversione rispetto alla religione. In quanto si dice - a ragione - che la spiritualità è una ricerca personale, mentre la religione è un dogma a cui credere. E' abbastanza corretto. Però è anche vero che il cammino spirituale si propone di portare l'uomo ad un ricongiungimento con DIO, con il divino in sé stesso o alla contemplazione del Divino nel mondo e nel kosmo. Certo difficilmente la spiritualità incappa nei messaggi consolatori del paradiso e della vita eterna. Eppure quel divino in noi, nelle cose e nella natura non è molto lontano dal DIO di cui parlano le religioni. Esse dunque forniscono la materia grezza da cui si sviluppa la spiritualità e forniscono anche alle persone che non possono intraprendere un percorso spirituale un certo grado di supporto esistenziale e spirituale. Un supporto oggi purtroppo completamente mancante nel mondo desacralizzato occidentale. Ed ecco che arriviamo ai diamanti da cui non nasce niente. Essi sono la scienza e la filosofia cognitivista e analitica. Sono certamente diamanti, perché essi fanno un uso brillante dell'intelletto e delle sue potenzialità e abbelliscono gli aspetti superficiali della nostra vita. Ma non sono in grado di dare risposte al senso della vita. La scienza non è in grado, perché si propone proprio si sminuzzare ogni senso, in micro problemi e approcci materialistici e tecnici, oggettivi e numeric, che espungono il significato dai fatti, per poterli analizzare. La filosofia, invece, perché anche quando si propone di cercare un senso nel mondo, si limita a fare uso dell'intelletto per indagare su altre facoltà dell'uomo più alte e differenti dallo stesso intelletto, come la consapevolezza (coscienza di, autocoscienza, presenza mentale). Un po' come se si volesse misurare il tempo con un metro, oppure la velocità con un barometro. Dunque, come il diamante è bello da vedere, ma non ti rende felice, anche la scienza e la filosofia sono belle da praticare occasionalmente come esercizi intellettuali, ma non rendono felici, non permettono di raggiungere uno scopo. A meno che non siano utilizzate come supporto teorico per lo sviluppo spirituale, in affiancamento o alternativa al pensiero religioso. In tal caso perderebbero la natura di diamanti per diventare letame, acquisendo maggiore utilità e senso per la vita dell'uomo.


Infine una parola sul "fiore" ovvero la spiritualità. Essa è un fiore perché cresce, è vita in continua trasformazione. Non si diventa spirituali attraverso l'uso dell'intelletto o l'esercizio della fede. La spiritualità è un percorso pratico, incarnato i cui risultati si vivono e di sentono sulla propria pelle. Essendo una ricerca personale e individuale non è una forma di religione (sebbene ne tragga origine). Essendo un esperienza soggettiva e basata su facoltà non intellettuali, non può essere raggiunta attraverso la ragione.


Del resto il fallimento dei progetti filosofici e scientifici intenzionati a edificare la spiritualità sulla ragione (Hegel, l'idealismo) dimostra chiaramente che la strada intrapresa era completamente sbagliata. Oltre che elitaria e snob.



 
 
 

Post recenti

Mostra tutti
Diventa ciò che sei

"Diventa ciò che sei " era questo il sottotitolo che aveva scelta per la sua ultima opera "Ecce Homo" nel 1888 Friedrich Nietzsche, poco...

 
 
 

Commenti


Pierluigi Casolari, PIVA 10286470967, CF 10286470967

2024 Creato con Wix.com

bottom of page
google-site-verification: google7ca7ac95b748f838.html