La tecnica dei 5 perché
- Pierluigi Casolari
- 6 feb 2024
- Tempo di lettura: 2 min
Ci separano solo 5 perché dalle nostre reali intenzioni. O almeno così dice la tecnica dei 5 perché, secondo cui: chiedendosi 5 volte perché si arriva alla radice di qualunque problema. Immaginiamo di interrogarci sul nostro daemon e su come imprimere una svolta nel lavoro. Potremmo ragionare dei pro e dei contro di una determinata decisione, oppure potremmo fissarci che il nostro attuale lavoro pensando e ripensando che proprio non ci piace, senza però capire il "perché" non ci piace, rimanendo dunque senza la possibilità di capire che cosa di alternativo potrebbe invece piacerci.
Proviamo a fare un esempio:
Prima tesi: Non mi piace il mio lavoro
Primo Perché: Perché non ti piace?
Seconda tesi: Perché non tratta argomenti che per me sono rilevanti
Secondo perché: E perché questo rappresenta un problema?
Terza tesi: Perché sento bisogno di occuparmi lavorativamente (e dunque la maggior parte del mio tempo) di cose che per me sono importanti
Terzo perché: Perché questo bisogno per te è così rilevante?
Quarta tesi: perché altrimenti ho paura di rinnegare una parte importante di me e sentirmi incoerente
Quarto perché: Perché per te è importante non essere incoerente?
Quinta tesi: Perché credo di essere fatto così. La coerenza tra quello che sono e quello che faccio è una parte importante di me
Quinto perché: perché credi che sia una parte importante di te
Sesta e ultima tesi: Perché l'idea di fare un lavoro incoerente con quello che sono mi fa sentire male e in imbarazzo.
In questo caso ho utilizzato i 5 perché in forma autobiografica. E sfruttando uno schema non ragionato del discorso, una sorta di flusso di coscienza e di associazione libera. Però se notate, i perché mi hanno portato dalla sensazione di ragionare a livello di gusto personale (non mi piace il mio lavoro) ad un elemento più solido e importante della mia personalità e dei miei valori: ovvero la necessità che vi sia una coerenza tra l'essere e il fare e il sentirmi in forte disagio quando non c'è questa coerenza.
In ambito di coaching e counseling si potrebbero usare i 5 perché per spostare gradualmente l'attenzione dagli elementi soggettivi ed emotivi a strutture più profonde della personalità, arrivando gradualmente a capire il sistema di valori della persona che stiamo aiutando e/o quella che potrebbe essere la sua più profonda ragione d'essere o Ikigai come si suole dire. L'obiettivo potrebbe essere quello di intercettare la visione del mondo di una persona oppure i suoi archetipi fondamentali e a partire da questo punto di approdo provare a ragionare su percorsi di carriera e autorealizzazione più in linea con queste caratteristiche.



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