La mia Metta
- Pierluigi Casolari
- 10 feb 2024
- Tempo di lettura: 3 min
La metta è una forma di meditazione incentrata su compassione e gentilezza. Di seguito il modo in cui pratico questa forma di meditazione.
Mi visualizzo circondato da persone che mi amano e che io amo, in un momento di serenità. Assorbo la serenità della situazione e poi con la voce della mente ripeto:
Che io possa essere circondato da amore e gentilezza
Che io possa sentirmi al riparo e protetto
Che io possa essere saldo nei momenti difficili
Che io possa libero dalla sofferenza
Che io possa essere felice
Che io possa essere pieno di gioia per tutte le creature viventi
Ripeto queste frasi, dalle 2 alle 4 volte a seconda del tempo che ho a disposizione
Successivamente mi concentro su una persona che amo. La visualizzo in un momento della sua vita felice, serena, circondata dall'amore della sua famiglia. Trattengo nella mia mente queste sensazioni di benevolenza nei suoi confronti e del suo benessere dentro di lei e ripeto con la voce della mente:
Che tu possa essere circondato da amore e gentilezza
Che tu possa sentirmi al riparo e protetto
Che tu possa essere saldo nei momenti difficili
Che tu possa libero dalla sofferenza
Che tu possa essere felice
Che tu possa essere pieno di gioia per tutte le creature viventi
Ripeto gli auguri per 2-4 volte in base al tempo a disposizione e poi passo alla fase successiva.
Visualizzo come in una carrellata di fotografie o cinematografica le persone che conosco, amici, colleghi, conoscenti in ordine sparso ma di vicinanza relazionale e geografica, poi allargo lo zoom ad altre persone che vivono vicino a me, poi nella mia regione, poi estendo ancora ad aree ancora più grandi, poi provo a inquadrare con l'occhio della mente tutte le persone della terra, con una sorta di veduta dall'alto, cercando di trattenere le sensazioni di benevolenza che avevo fatto emergere precedentemente, inizio a ripetere:
Che tutti possano essere circondati da amore e gentilezza
Che tutti possano sentirsi al riparo e protetto
Che tutti possano essere saldi nei momenti difficili
Che tutti possano liberi dalla sofferenza
Che tutti possano essere felici
Che tutti possano essere pieni di gioia per tutte le creature viventi
Se non riesco a visualizzare o sento dei blocchi, noto questo blocco e dedico un pensiero di compassione a tutte le persone che in questo momento sono bloccate in qualcosa nella vita, inviando loro un augurio di stare meglio.
La metta si fonda tre concetti che ribaltano completamente il nostro modo ordinario di volere bene. Il primo concetto è che l'amore va rivolto in prima battuta a sé stessi. Non c'è metta senza compassione verso sé stessi. In termini psicologici: non è possibile voler bene a qualcuno se non si vuole bene a sé stessi.
Il secondo elemento è l'amore incondizionato. Non si ama sé stessi, i propri cari e gli "altri" per qualche merito o caratteristica. L'amore è incondizionato, quando non è legato al merito, quando è immeritato. L'amore è a prescindere.
La terza caratteristica è la sua universalità. Nella metta non si parte dai propri cari perché ad essi è rivolto un amore più grande, ma perché è più facile. Si tratta di allenarci ad amare in maniera sempre più estesa. L'obiettivo è amare i propri nemici, gli avversari, chi noon la pensa come noi, le persone difficili.
Amare però non significa:
rassegnazione - a vivere con persone o in situazioni che ci fanno soffrire
approvazione - di ingiustizie sociali
L'amore della metta è finalizzato a introdurre la gentilezza, la benevolenza e la compassione in tutti gli ambiti della nostra vita, anche quando disapproviamo una persona, prendiamo le distanza da una situazione e ci impegniamo a cambiare le cose nel mondo.
Come ogni forma di meditazione, la metta è un trick o short cut. E' disegnata per fare un piccolo hacking nella nostra mente. Applicata, ripetuta e recitata ogni giorno diventa gradualmente una seconda pelle che ci permette di introiettare la benevolenza e la compassione in ogni area e situazione della nostra vita. Ovviamente questo è il risultato di decenni di pratica. Quello che invece succede spesso sin da subito è un certo impatto su di sé, in termini di attenuazione delle proprie ferite interiori, legate al non sentirsi o al non essersi sentiti amati da bambini. Attraverso la metta ci prendiamo cura del bambino interiore ferito e sofferente, che ci fa scattare reagire e attaccare gli altri quando ci sentiamo attaccati e non amati. Se le ferite interiori sono ancora brucianti la metta potrebbe non essere sufficiente e potrebbe essere invece utile integrare con un supporto psicoterapeutico.



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