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L'epoca dell'autorealizzazione nel lavoro

Secondo Abraham Maslow siamo entrati nell'epoca dell'autorealizzazione. I bisogni dominanti sono quelli della punta della sua omonima piramide.

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E' intorno ai bisogni che Maslow collega all'autorealizzazione che stanno nascendo i nuovi trend, le nuove dinamiche culturali e la trasformazione del nostro rapporto con il lavoro.


Seguendo la logica di Maslow potremmo dire che siamo passati dai bisogni fisiologici e primari a quelli legati all'appartenenza e poi infine a quelli esistenziali più profondi, non solo nella vita personale e interpersonale, ma anche nel lavoro.


Dal lavoro come attività volta alla sussistenza siamo passati nel corso dei secoli al lavoro come attività volta al successo personale in termini di carriera, status e ricchezza. Ora stiamo entrando in un'altra dimensione: il lavoro come strumento di realizzazione esistenziale, etica e spirituale.


La mia ipotesi è che la disaffezione nei confronti del lavoro (quiet quitting, great resignation, etc) non dipenda da problematiche legate ai due stadi precedenti, ovvero dall'assenza di diritti (come ancora tuona la sinistra radicale), o da remunerazioni basse (e poco welfare) come si sente spesso dire. Anche perché se fosse così la disaffezione ripetto al lavoro sarebbe ai suoi minimi storici, considerando che mai come oggi il welfare, i benefit e le condizioni lavorative sono migliorate rispetto al passato.


Piuttosto seguendo la parabola evolutiva tracciata da Maslow la mia ipotesi è che la disaffezione dal lavoro sia legata al bisogno di senso, significato che le persone oggi investono nel lavoro e dall'assenza di senso e significato per contrapposizione che trovano nel mercato reale del lavoro.


Oggi le grandi aziende fanno a gara per introdurre benefit, welfare, incentivi per i dipendenti. Ma la mia impressione è che questo non abbia nessun impatto sulla ricerca di autorealizzazione delle giovani generazioni. Se hai 35 anni e stai cercando un significato alla tua vita, non aggiunge molto alla tua ricerca sapere che l'azienda in cui lavori ti permette di lavorare da casa 4 giorni a settimana. Questo benefit tutt'al più ti aiuta a cercare un significato fuori dal lavoro. Probabilmente ti aiuterebbe di più sapere che tua la tua azienda è impegnata realmente (non in termini di comunicazione) nella risoluzione di qualche grande problema che attanaglia l'umanità o che in azienda puoi fare attività che ti realizzano profondamente e ti permettono di essere te stesso.


Aiutare dunque le persone a trovare il proprio significato nel lavoro e le organizzazioni a essere una fonte di senso e non di welfare, rappresentano due sfide importantissime del nostro tempo.







 
 
 

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