La formula della felicità
- Pierluigi Casolari
- 9 mag 2024
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 18 lug 2024
Nell'era degli algoritmi e dell'intelligenza artificiale che genera contenuti di ogni tipo, siamo in grado di identificare la formula della felicità? Siamo in grado di costruire la nostra vita in modo da ottenere la felicità a piacimento, quando vogliamo, dove vogliamo, con chi vogliamo?

Non sto parlando della felicità in senso sentimentale, come vocazione o autorealizzazione, ma della felicità intesa come stato emozionale che si manifesta come energia, sensazione che tutto sia raggiungibile, benessere fisico, sensazione di libertà e potenza allo stesso modo, disponibilità all'ascolto e all'aiuto delle altre persone, mancanza di paura e di ansia. Ecco questo stato di gioia e pienezza può essere raggiunto a tavolino?
La domanda non è particolarmente originale: più siamo in quello stato più la nostra vita è piena. E in effetti non mancano i libri, i trick, i video, i guru della felicità. A dirla tutta in questo periodo storico, la felicità è tenuta in grande considerazione e a ragione.
Il tema della felicità mi ricorda quello del "flow". Quando siamo in "flow" siamo pieni, soddisfatti, concentrati e appassionati. Molti studiosi si sono chiesti come è possibile raggiungere a tavolino il flow, lo stato ottimale, quali sono le attiità e le condizioni che aumentano la probabilità di entrare in questo stato di coscienza?
Qualcosa di simile accade e dovrebbe accadere anche con la felicità. Potremmo iniziare a ragionare sulle condizioni necessarie senza delle quali è possibile entrare in questo stato di bliss e di gioia, e poi a seguire le altre condizioni che ne favoriscono l'insorgere.
In generale riuscire a definire le condizioni che rendono possibile e favoriscono l'insorgere di stati elevati di coscienza potrebbe avere un impatto straordinario sulla nostra vita e sulla nostra capacità di generare valore nel mondo.
Martin Seligman fonatore della psicologia positiva aveva individuato una sorta di formula della felicità (happyness, H).
La formula è la seguente: H=S+C+V
S rappresenta la quota fissa di felicità, il nostro stato basale di felicità
C rappresenta le circostanze l'insieme delle condizioni ambientali che la favoriscono
S fa riferimento agli elementi Volontari, che dipendono dalle nostre azioni
S e C sono due variabili su cui facciamo fatica ad agir. La prima ha a che fare con una sorta di predisposizione biologica, genetica, ereditaria. Ci sono persone più felici e altre meno felici di loro. C è illusorio, inafferrabile. Il contesto cambia continuamente se basiamo la nostra felicità su fattori che non dipendono da noi, come la ricchezza, la salute, il successo il rischio di infelicità è altissimo, come insegnavamo gli stoici. V invece è la chiave per la felicità personale e consiste nell'agire su quello che è in nostro controllo.
Tuttavia Seligman aveva in mente la felicità come realizzazione, che è certamente fondamentale. Io invece sto riflettendo sulla felicità come stato di coscienza non ordinario, in cui il mondo ci sembra raggiungibile, ci sentiamo parte del mondo, tutt'uno con gli altri, aperti, ricettivi e allo stesso centrati. Quale é la formula di questa felicità, che può durare anche pochi minuti, ma che nella sua intensità ci permette di fare un'esperienza nuova e straordinaria del mondo? Come possiamo aumentare la probabilità di entrare in questo stato?
Se penso ai momenti in cui sono stato felice e provo a ricostruire le condizioni, le azioni e le circostanze che hanno preceduto questi momenti, mi vengono in mente alcuni elementi ricorrenti. In primo lo stato di felicità è stato preceduto da un senso di libertà, spontaneità e opportunità, secondariamente era sempre presente un elemento che per me aveva una forte valenza emotiva (musica, natura), in terzo luogo era spesso presente un'azione o un comportamento (da parte mia) in linea con i miei valori e le mie aspirazioni più grandi.
Quale é invece la vostra formula della felicità?



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