Il viaggio dell'eroe come modello di crescita personale
- Pierluigi Casolari
- 2 ago 2024
- Tempo di lettura: 3 min
Da un paio di decenni nel marketing, viene studiato il modello narrativo chiamato "Viaggio dell'eroe", un modello di storytelling che si è sviluppato a partire dagli studi di Joseph Campbell e ripreso in campo narrativo dallo sceneggiatore Christoper Vogler.
In base agli studi di Campbell la maggior parte dei miti antichi contengono una medesima struttura narrativa. Secondo lo psicologo junghiano Campbell la causa di questa struttura narrativa universale è legata agli archetipi collettivi, che appartengono a tutta l'umanità e a tutte le epoche. Cioè in altre parole: il viaggio dell'eroe è il modo in cui noi esseri umani raccontiamo le storie mitiche ed epiche.
Come funziona questo viaggio? Secondo Vogler, autore del libro "Il Viaggio dell'eroe", il viaggio è appunto composto da 12 tappe o fasi, durante le quali il protagonista della storia incontra una grande sfida, decide di affrontarla, supera le più grandi difficoltà e infine torna alla propria vita, arricchito di una nuova consapevolezza.
La fase 1 è il mondo ordinario, dove l'eroe vive la sua vita quotidiana.
La fase 2 è la chiamata all'avventura, in cui la vita ordinaria viene sconvolta da un evento inaspettato e negativo
La fase 3 è il rifiuto della chiamata, in cui l'eroe rifiuta la sfida, non sentendosi in grado o non avendo voglia di prendere parte al viaggio/sfida
La fase 4 è l'incontro con il mentore, in cui l'eroe indeciso incontro una figura saggia e illuminata che gli fa capire l'importanza della chiamata
La fase 5 è il varco della prima soglia, in cui l'eroe accetta la sfida e parte per il viaggio
La fase 6 è l'incontro con le prime sfide e i nemici
La fase 7 e 8 rappresentano le sfide centrali e più grandi, l'incontro con i nemici più temibili
La fase 9 consiste nel premio, il raggiungimento dell'obiettivo, la sconfitta del nemico
La fase 10 è la via del ritorno a casa. L'eroe ha compiuto la propria missione e può tornare alla sua vita normale
La fase 11 è la resurrezione. Le forze del male, che l'eroe pensava sconfitte, risorgono per un ultima finale scontro
La fase 12 è il ritorno a casa con l'elisir. Il male è sconfitto definitivamente e l'eroe torna a casa con una nuova consapevolezza

A partire dagli anni 70 il viaggio dell'eroe è diventato uno strumento di storytelling per la realizzazione di film e romanzi accattivanti. Da qualche decennio è entrato anche nel marketing come strumento per raccontare i marchi e le organizzazioni. Curiosamente e sorprendentemente, il viaggio dell'eroe non si è affermato in quella che - nelle intenzioni di Campbell - è la sua vera natura: cioè come metafora e archetipo della crescita personale.
Eppure si tratta di un archetipo molto potente, che spiega e da una direzione al nostro impulso di crescita: la vita ordinaria, gli eventi che perturbano gli equilibri, la chiamata al cambiamento, la paura a intraprendere il viaggio, la vicinanza di un mentore, il varco, le sfide, la convinzione di avere concluso l viaggio, le ultime sfide e la trasformazione dell'eroe. Non è forse questa la forma che prende la nostra vita quando ci rendiamo conto che la vita è una continua chiamata al cambiamento?
Ecco alcuni spunti per pensare il viaggio dell'eroe come metafora della trasformazione personale:
Interpretare le difficoltà come sfide e chiamate alla trasformazione personale
Pensare alla vita come ad un viaggio
La trasformazione non avviene con pratiche esterne alla vita (che possono solo allenarci, ma non rappresentano le sfide stesse), ma dentro la vita
Il viaggio dell'eroe è plurale, nel senso che costantemente in più ambiti e in più momenti si manifestano le chiamate al viaggio (e non esiste un viaggio finale)
Oggi più che mai è importante ripensare la crescita spirituale all'interno di narrazioni potenti. La moda del qui e ora, dell'essere presenti nel momento presente ispirate dalla filosofia della mindfulness, per quanto benefiche, da sole non sono in grado di offrire risposte complete al bisogno di trasformazione e rischiano di divenire solo strumenti di accettazione passiva della realtà. Il viaggio dell'eroe invece ripristina il protagonismo dell'eroe che prova a cambiare il contesto e a ripristinare l'ordine, combattendo il male, l'ingiusto, trasformando lui stesso e il mondo.



Commenti