Correlazione tra teorie spirituali e scientifiche
- Pierluigi Casolari
- 25 giu 2024
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 9 lug 2024
Esiste una sostanziale convergenza tra varie teorie scientifiche e modelli spirituali, in particolare in riferimento all'idea di un Sé spirituale - che rappresenta il centro della nostra personalità.
Questa convergenza è visibile prendendo vari modelli spirituali, scientifici e psicologici. A titolo d'esempio faccio riferimento alla dottrina buddhista della natura di Buddha, la teoria psicologica IFS (internal family system) e la teoria polivagale, in ambito neurobiologico.

Per quanto si ritenga che nel buddhismo l'io non esista, e dunque non saremmo altro che composti frammentari di sensazioni (skanda), la verità è che attraverso l'ottuplice sentiero si raggiunge la dimensione della buddhità - la natura di Buddha - che è una dimensione di amore, compassione, apertura, equanimità verso gli altri, presente in ciascuno di noi. Questo sé che ama ed è compassionevole non è il sé individuale quanto piuttosto un Sé universale. E' qualcosa che è tanto in noi, quanto negli altri. E' il non manifesto, non creato, da cui tutto dipende. E' la coscienza pura.
Anche nella teoria dell'IFS è presente una dimensione spirituale del sé. Questa teoria che si richiama fortemente al concetto degli archetipi di Jung che prevede che dentro ciascuno di noi risiedano tantissime sotto personalità, frammentate e frammentarie, che a volte prendono il comando facendoci reagire in maniera talvolta istintiva talvolta violenta nelle situazioni. Il fatto di non riconoscersi - non capisco come ho fatto quella cosa - nelle situazioni dipende proprio dal fatto che siamo stati "agiti" da una sotto personalità.
Il punto è che al di sotto di tutte queste personalità, nella teoria IFS c'è un Sé generale, che non ha tratti propri ma che incorpora le stesse caratteristiche della natura di Buddha presenti in tutti noi: apertura, compassione, equanimità, gioia e amore. Il Sé nell'IFS è il principio di guarigione di tutte le parti. Il genitore di noi stessi che ci guida con amore. E' un Sé spirituale in grado di portarci verso la guarigione e il benessere.
La terza teoria afferisce alla scienza ed è la teoria polivagale, secondo cui il sistema autonomo ha tre componenti: una componente parasimpatica rettiliana, una componente simpatica che genera il sistema attacco-fuga (fight or flight), una componente parasimpatica evoluta (ventro-vagale). Quando quest'ultima componente è attivata e ci troviamo in una situazione che dal punto di vista biologico è caratterizzata da rilassamento, rigenerazione, riposo, senso di sicurezza, riusciamo ad essere aperti e disponibili nelle relazioni, compassionevoli e e connessi con l'ambiente e con le persone. Quando è attivo il parasimpatico ventro-vagale siamo in grado di guarire noi stessi, siamo aperti e equanimi. In pratica siamo in una dimensione di Sé spirituale e di Buddhità.
La convergenza di scienza, psicologia e spiritualità riguardo la natura del Sé è sorprendente. Molte tradizioni convergono nell'asserire che quando siamo in una dimensione del Sé abbiamo capacità guaritiva verso noi stessi e apertura all'amore incondizionato verso gli altri. La cosa straordinaria è che tutte queste discipline offrono pratiche e percorsi per attivare il Sé e dunque esprimere la nostra dimensione più profonda e terapeutica per il mondo. Come dice Ken Wilber per quanto esista una sola vetta della montagna, esistono molti sentieri che ci permettono di raggiungerla.



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