Correlazione tra stadi della coscienza e neurotrasmettitori
- Pierluigi Casolari
- 27 mag 2024
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 11 lug 2024
Esiste una correlazione tra gli stadi della coscienza e i neurotrasmettitori ? I neurotrasmettitori influenzano il nostro comportamento e le nostre emozioni. Ma influenzano anche la nostra visione del mondo e percezione della realtà?

Provo qualche riflessione libera.
Prendiamo la dopamina. Questo neurotrasmettitore agisce stimolando azione e concentrazione in funzione di un obiettivo. In pratica stimola l'azione, ma si tratta sempre di un'azione finalizzata al raggiungimento di un risultato e di un premio. Ad esempio, sono romantico con la mia compagna affinché mi ripaghi con una notte di passione.
In un certo senso mi pare che questo modello comportamentale corrisponda al modello tipico di comportamento pragmatico: sono gentile per vendere di più, studio per fare carriera, mi impegno per ottenere risultati, cerco di vincere per salire di classifica.
C'è qualcosa di male in tutto questo? NO, ovviamente. Nulla di male e nulla di sbagliato. Ma se il mondo si riduce a questo, ogni cosa si trasforma in merce di scambio, in individualismo, in azioni interessate. La dopamina è il neurotrasmettitore principe di quello che Erik Fromm avrebbe chiamato la modalità "avere"
Al contrario ci sono ormoni che agiscono in modo diverso. Per esempio l'ossitocina genera interessamento e attaccamento disinteressato nei confronti di un'altra persona. L'ossitocina genera legami non basati sull'ottenere qualcosa, ma sul dare qualcosa.
L'ossitocina è dunque il paradigma o il contraltare biologico di un modo d'essere differente, dove l'io tende a trascendere sé stesso in nome dell'altro o degli altri, o di altro da sè. In una modalità non cognitiva, ma emotiva, empatica e compassionevole. L'ossitocina è la controparte biochimica della modalità "essere" di Erik Fromm
Ad un livello ancora diverso potrebbero trovarsi gli ormoni prodotti dalla ghiandola pineale - il terzo occhio della tradizione - che collegano la nostra coscienza ai ritmi circadiani, di luce e giorno dell'universo. Alcuni di questi ormoni hanno effetti psichedelici e secondo la tradizioni sciamanica generano visioni e ci collegano al divino.
Questi ulteriori neurotrasmettitori potrebbero dunque rappresentare la controparte biologica di stadi di coscienza e di personalità transpersonali.
Sono solo appunti, riflessioni a voce alta. Tuttavia mi balugina il pensiero che se esiste un parallelismo tra chimica del cervello e stadi di coscienza allora si potrebbe agire sugli stadi di coscienza tramite i neurotrasmettitori. Ad esempio perché non somministrare ossitocina per migliorare la nostra compassione? Perché non utilizzare gli ormoni della pineale per aiutare a comprendere la nostra dimensione transpersonale? E viceversa perché non agire attraverso pratiche psicologiche e spirituali monitorandone gli effetti attraverso l'analisi dei neurotrasmettitori?



Commenti