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Pensieri lenti e pensieri veloci nel contesto della crescita personale

Aggiornamento: 20 lug 2024

Secondo Daniel Kahneman esistono due modelli i funzionamento della mente, il primo denominato pensiero veloce è caratterizzato dal pensiero istintivo, veloce, quasi inconsapevole. E' il sistema che ci ha permesso di sopravvivere e che in buona misura condividiamo con altri animali. Se sentiamo un rumore nel bosco, ci allertiamo e scappiamo. Poco importa che si tratti di un fagiano o un giaguaro. La nostra mente elabora rapidamente le informazioni che riceve associandole ad un potenziale pericolo. Se non avessimo questa modalità di pensiero e ogni volta ragionassimo sul tipo di fruscio tra i rami non saremmo più qui a parlarne, ci saremmo estinti al primo giro di ruota darwiniana. Poi però, quanto meno negli esseri umani, c'è un secondo tipo di pensiero: il pensiero lento, che appunto è lento, razionale, consapevole, implica un importante dispendio di energia. Raramente è utile in un contesto di giungla e savana, però ci permette nelle situazioni della vita di prendere buone decisioni razionali.

Per esempio quando dobbiamo capire come fare per migliorare il rapporto con nostra moglie, capire come agire con il nostro figlio adolescente, scegliere il tipo di lavoro il pensiero lento è fondamentale. In questi casi, ponderiamo le varie opzioni e cerchiamo di agire nel migliore dei modi, non guidati da istinto, risultati immediati, ma in vista di un obiettivo a lungo termine.



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Il primo tipo di pensiero è guidato da euristiche, shortcut, scorciatoie: elabora soluzioni rapide calcolando con approssimazione un'infinità di aspetti; in che modo lo fa? Estraendo quello che è rilevante da quello che non lo è. Il secondo tipo di pensiero invece fa prevalere la componente razionale, di ponderazione cosciente dei vari aspetti in gioco. Il primo pensiero è in grado di farci sopravvivere in contesti difficili, veloci dove è in gioco la vita, ora in questo istante, il secondo ci aiuta ad aggiustare il tiro in situazioni lente e complesse.


Tutto questo ha un ruolo fondamentale nella crescita personale. Pensate a una relazione significativa nella vostra vita, che sia con i genitori, il partner o un figlio. È probabile che il vostro rapporto si basi su euristiche. Formate un'idea generale di ciò che l'altra persona è, fa e pensa, e agite di conseguenza. Spesso non ascoltiamo completamente ciò che ci viene detto, né osserviamo attentamente la situazione. Tendiamo a saltare alle conclusioni, reagendo a certi comportamenti non solo con un pensiero rapido ma anche con le nostre ferite emotive, che ci portano a reagire in modo nevrotico alle situazioni.


L'attivazione del pensiero veloce non ci permette di cogliere la realtà per com'è realmente, l'attivazione delle nostre ferite interiori ci fa reagire in maniera nervosa, isterica, arrabbiata alla situazione.


Esempio: la vostra fidanzata arriva tardi a casa. E' il vostro compleanno. Appena l'orologio supera l'ora dell'appuntamento vi innervosite, e si attiva in voi quella vocina che dice che non valete nulla, che lei non vi ama. Dopo un po' finalmente arriva a casa e si scusa dicendo, che doveva finire una cosa al lavoro. Non la lasciate finire, il pensiero veloce attiva una serie di euristiche, per cui interpretate rapidamente quella scusa e quel ritardo come bugie, scuse buttate li per tenervi buono - e a cascata come segnale che voi non valete, non siete degni di amore. La reazione è abbastanza ovvia, andando su tutte le furie, e attivate dei meccanismi di ripicca, rabbia, ricatto emotivo.


L'attivazione del pensiero lento avrebbe invece consentito un'analisi più completa della situazione e un ascolto più comprensivo del racconto della fidanzata. Questo avrebbe permesso di prendere un po' più tempo e comprendere le ragioni altrui.


In generale in una situazione che vogliamo migliorare, che si tratti di una relazione, di un nostro comportamento, un ingrediente importante per evolvere è quella dell'attivazione del pensiero lento.


 
 
 

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