Approccio integrale nello studio dei fenomeni
- Pierluigi Casolari
- 15 mar 2024
- Tempo di lettura: 3 min
Seguendo quanto sostiene il padre fondatore della filosofia integrale Ken Wilber, la base per un approccio integrale alla vita e allo studio dei fenomeni è quello di cercare di mantenere il più possibile, nella maggior parte dei casi e con la massima consistenza lo sguardo aperto sui 4 quadranti-moduli-lati di cui è composta ogni entità.
I quattro moduli-lati sono il quadrante soggettivo individuale, il quadrante soggettivo collettivo, il quadrante oggettivo individuale, il quadrante oggettivo collettivo.
Facciamo un esempio: l'alimentazione. Nell'alimentazione c'è una componente soggettiva individuale, come il gusto, il piacere di mangiare, i vuoti e i traumi che ci portano a mangiare nervosamente. C'è un elemento collettivo ma sempre di tipo soggettivo, come la cultura, le tradizioni culinarie, il momento dei pasti come momenti di condivisione, il valore simbolico di certi cibi. Oltre a questi due ambiti soggettivi, ce ne sono anche due oggettivi. Quello individuale oggettivo che è legato al valore nutritivo del cibo sulla mia salute, la composizione degli alimenti, la loro conservazione, le allergie e intolleranza che definiscono il mio rapporto biologico con il cibo. E infine c'è il quadrante oggettivo collettivo e pubblico, che riguarda le strutture e organizzazioni che stanno dietro al cibo, i modi e le tecniche produttive, la distribuzione, il prezzo di vendita degli alimenti, l'organizzazione del lavoro di chi produce il cibo, l'impatto della produzione a livello ambientale. Praticare un alimentazione integral, significa avere presente tutti questi elementi, che invece generalmente sono separati. In che senso sono separati?
Anche in questo caso, possiamo fare alcuni esempi. Chi fa una dieta generalmente è focalizzato sul quadrante individuale oggettivo, come la riduzione calorica o l'introduzione di alimenti a basso indice glicemico. Ma molto frequentemente ignora gli altri elementi. Chi invece è molto attento all'ambiente - ovvero al quadrante oggettivo collettivo, magari non mangerà la carne per via del suo impatto ambientale. Oppure non comprerà determinati prodotti perchè vengono prodotti da aziende che non rispettano determinati crismi etici. Chi invece pensa al cibo come ad un'esperienza personale, si concentrerà sul gusto degli alimenti, sull'aspetto degustativo, o nel caso negativo sul mangiare come strumento per colmare un vuoto interiore. In maniera simile ma non identifica, qualcun altro potrebbe essere interessato agli aspetti culturali, culinari delle tradizioni e ai pasti come momenti di scoperta e condivisione sociale.
Concentrandosi soltanto su uno dei quadranti, ci perdiamo le altre parti, con il rischio di perdere la capacità di cogliere la ricchezza di quello che possiamo vivere. Chi si concentra solo sulla parte oggettiva del cibo e il suo valore nutritivo, potrebbe non godersi gli elementi soggettivi del mangiare. Chi invece si concentra solo sulla componente soggettiva, potrebbe non cogliere l'importanza del cibo a livello di salute o non comprendere il suo impatto ambientale. L'approccio integral ci chiede di guardare all'alimentazione da ogni punto di vista, e ci invita a vivere l'esperienza della nutrizione a 360 gradi.
L'approccio sui 4 quadranti è solo l'inizio del percorso esistenziale basato sulla filosofia integrale, ma allo stesso tempo rappresenta un esercizio importante perché ci invita ad avere una prospettiva multipla rispetto alla realtà, allo studio, alla nostra vita. Tendenzialmente ciascuno di noi tende a far prevalere un aspetto rispetto ad altri e molte volte non coglie l'importanza di vedere le cose da più angolature. La prospettiva integral genera per definizione una rappresentazione a 4 angolature della realtà.
Storicamente la maggior parte delle filosofie si sono focalizzate su uno solo dei 4 moduli. Il marxismo per esempio spiega la realtà individuale e culturale come effetto dei modelli produttivi collettivi. Al contrario la fenomenologia spiega i modelli produttivi collettivi a partire dalla natura del soggetto. La scienza in generale è focalizzata sulla parte oggettiva, ignora e non è in grado di comprendere le altre parti-moduli. Allo stesso tempo gran parte dei percorsi di crescita sono focalizzati su uno massimo due dei quadranti. Chi fa sport, di solito ignora la parte soggettiva, individuale. Chi fa un percorso spirituale nega o ridimensiona invece l'importanza dei fattori oggetti, fisici e biologici. Questo succede anche a livello politico. Storicamente i partiti di sinistra si disinteressano alle tematiche individuali - per la colpa ancestrale di Marx. i partiti di destra invece ignorano le componenti strutturali e si focalizzano sulla volontà, la libertà, l'iniziativa del singolo individuo.



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