5 segnali per capire se stai trovando la vocazione
- Pierluigi Casolari
- 4 ago 2024
- Tempo di lettura: 3 min
Trovare la propria vocazione è il Sacro Graal del nostro tempo. E proprio come il Sacro Graal, trovarla è tutto fuorché una passeggiata. Sull'argomento si trova di tutto: metodi, corsi, coach, libri, influencer. Eppure la vocazione resta un oggetto mitico. A volte come per tante cose, anche se l'abbiamo trovata non sappiamo riconoscerla.
Ecco 5 segnali che possono aiutarci a capire qual'è la nostra vocazione e a riconoscerla quando la stiamo già vivendo.
Primo segnale. La vocazione è un'azione che ci piace in sé, non per il fine che permette di raggiungere
Possiamo sognare di diventare musicisti e fare concerti nelle piazze (o nelle strade) delle città. Ma come ci sentiamo quando trascorriamo una o due ore al giorno a provare la stessa canzone, o all'idea di farlo? Abbiamo voglia di fare le prove e allenarci? L'idea di mettersi a suonare durante il giorno ci restituisce energia o indifferenza?
Queste domande sono fondamentali, non solo per la musica ovviamente, ma per tutte le vocazioni. Ci piace l'idea di raggiungere l'obiettivo (essere un musicista e firmare i CD) o ci piace il processo (suonare un'ora tutti i giorni)?
Come insegna il libro "Pensa come un monaco" la vocazione è una questione di processo e di esecuzione. Se facciamo qualcosa solo per raggiungere un'obiettivo, è molto probabile che quella cosa non rientri nelle nostre vocazioni. Se invece ricaviamo piacere dal farla, potrebbe essere una nostra vocazione

Secondo segnale. Quando agiamo secondo la nostra vocazione entriamo spesso nel flusso
Il flusso è uno stato ottimale di coscienza in cui perdiamo la sensazione del tempo che passa, siamo immersi e concentrati creativamente in un'attività, siamo perfettamente presenti, ma senza giudizio interiore verso noi stessi. Affinché una persona possa entrare in flow sono necessari svariati requisiti, uno di questi è che l'attività in questione sia in linea con i nostri valori, le nostre potenzialità e la nostra vocazione. Tra l'altro, un ulteriore requisito del "flow" è che un'attività sia percepita come fine in sé stesa invece che come mezzo per raggiungere un fine
Terzo segnale. Svolgere determinate azioni genera gioia e felicità.
Questo segnale si divide in due momenti distinti, la visualizzazione dell'azione e la sua realizzazione. Cosa proviamo dunque quando visualizziamo una determinata azione? Ci sentiamo energizzati o spenti, sentiamo una sensazione di vitalità, energia, curiosità o piuttosto avvertiamo un senso di vuoto, tristezza, assenza di motivazione? E allo stesso modo che emozioni proviamo quando realizziamo una certa attività. Sentiamo che attraverso tale attività accresce la nostra energia o piuttosto ci sentiamo depauperati di energia e vitalità? Le attività in linea con la nostra vocazione ci nutrono, ci fanno sentire bene e pieni di energia. Sono fondamentali per non mandare in rosso il conto corrente della nostra energia vitale.
Quarto segnale. Assenza di giudizi negativi
Anche se non ci piace ammetterlo, siamo costantemente impegnati a giudicare gli altri. E' una delle attività più ricorrenti della nostra mente. Tuttavia quando ci esprimiamo attraverso un'attività che per noi è importante, in linea con i nostri valori, questa attività giudicante si riduce enormemente e diventiamo meno severi con le altre persone, più compassionevoli e aperti rispetto alle altre persone. Questo accade perché facendo attività che ci nutrono, ci appagano e sono in linea con la nostra vocazione siamo meno invidiosi rispetto a coloro che realizzano le stesse attività.
Quinto segnale. Sensazione di essere nel proprio ambiente naturale
Se ci sentiamo a casa nostra e nel nostro ambiente naturale quando svolgiamo determinate attività, allora è molto probabile che quello che stiamo facendo sia in linea con la nostra vocazione. Quando assecondiamo la nostra vocazione, ci sentiamo a casa, sentiamo di essere nell'ambiente giusto per noi. E questa sensazione si amplifica all'inverso quando non siamo nel nostro ambiente e ci sentiamo come pesci fuori dall'acqua. Questo segnale è particolarmente interessante in quanto a volte per capire le nostre vocazioni dobbiamo fare qualcosa di molto diverso, grazie a cui ricordiamo quanto invece stiamo bene seguendo la vocazione.
Il messaggio generale è tuttavia inequivocabile, la nostra vocazione non può essere trovata a tavolino, ma si manifesta nel fare. Non abbiamo altra che scelta che sperimentare attività, lavori ed esperienze per capire che cosa ci piace, ci fa entrare in flow, ci rende più aperti, ci fa sentire a casa.
Per trovare rapidamente la nostra vocazione dobbiamo dunque allenarci a chiederci - ogni volta che svolgiamo una specifica attività - come stiamo, che emozioni proviamo, come la nostra mente viene trasformata da una specifica attività e se questa attività ci fa sentire a casa.



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