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4 fasi di risveglio dalla caverna Platonica

Aggiornamento: 15 feb 2024

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Il mito della caverna di Platone ha varcato i confini della filosofia ed è diventata la metafora di tutti i percorsi di liberazione, risveglio e trasformazione.


Secondo il mito gli uomini, incatenati all'interno di una caverna, con lo sguardo limitato alla parete della caverna, sono costretti a vedere immagini proiettate sulla parete. Non avendo mai visto altro, per tutti i giorni della loro vita, questi uomini (prigionieri ma senza sapere di esserlo) pensano che quello che vedono sia il mondo vero e che la vita che conducono sia la realtà vera.


Ad un certo punto uno di loro riesce a liberarsi dalle catene. Per la prima volta si gira e si rende conto che le cose che vedeva sulla parete non sono altro che proiezioni generate da statue posizionate dietro le loro teste e mosse da altre persone nascoste dietro di loro. Questa consapevolezza genera rabbia e odio verso queste persone che muovono le statue, ritenuti i colpevoli di quello che - ora appare chiaro - era il precedente stato di prigionia.


Libero dalle catene, l'uomo ormai libero non si ferma però a combattere contro i burattinai, ma cerca di capire da dove proviene la luce che attraverso le statuette genera le ombre e si incammina verso l'uscita dalla grotta. Mentre cammina viene raggiunta da un'intensità di luce sempre maggiore, che quasi lo acceca. Socchiudendo gli occhi, arriva infine all'entrata della galleria e si inoltra all'esterno. Fuori dalla caverna la luce però è talmente forte che non riesce a guardare da dove proviene, riesce però a guardare verso il basso, dove vede oggetti molto più reali di quelli che vedeva prima e delle stesse statuette di cui i primi erano proiezioni. Avvolti dalla luce e baluginanti per i raggi luminosi che li raggiungono, questi nuovi oggetti sono radiosi e vitali. La tentazione di perdersi in tale bellezza è tanta, ma l'uomo ormai libero e guidato dal desiderio di scoprire la fonte di tale luce, gradualmente alza il volto verso l'alto, tieni gli occhi socchiusi e poi infine quando la sua vista è ormai abituata ai raggi di luce, alzo il volto verso l'alto e riesce ad ammirare la fonte di tutte le fonti, la luce che tutto irradia e illumina, la luce da cui tutto proviene. L'uomo si rende a tal punto conto che è in tale luce che risiede l'origine del tutto e si rende conto anche che essa è anche la sua origine e ad essa ora si sente unito.


Anche se in tale stato, egli si sente pieno e trasformato, si sente realizzato e illuminato, l'uomo si ricorda (sati), che i suoi compagni sono ancora imprigionati dentro alla grotta . le catene li costringono a guardare la parete con le immagini finte di oggetti finti, proiettate da altri uomini, anch'essi probabilmente costretti a muovere le statuette, senza gioia e senza colpa. Allora decide di scendere e tornare nell'oscurità, per aiutare chi non è ancora riuscito a liberarsi dalle catene. Cos' si incammina e ridiscende nella grotta, sapendo che probabilmente non gli crederanno e non capiranno. Lui sa che molti dei suoi compagni non crederanno alle sue parole e sa anche che i burattinai lo attaccheranno e lo ostacoleranno. Ma nonostante questo, decide di rientrare nella grotta e assumere l'impegno e la responsabilità di provare a salvare più vita possibile e a non fermarsi fino a quando tutti i compagni saranno liberi, dovesse per questo servire la sua intera vita. Scendendo e tornando nell'oscurità si rende infine conto, che la luce che vedeva fuori, ora è dentro di lui e lo riempie di compassione e benevolenza, determinazione e coraggio. Grazie alla luce ora non sente separazione tra sé e i compagni, tra i compagni e burattinai, tra la caverna e la luce. Così scende e inizia la sua nuova vita.


Ci sono dunque 4 stadi nella caverna di Platone. Lo stadio iniziale: quello dei prigionieri che guardano le immagini della statuine proiettate dai burattinai. Il secondo stadio: quello dell'uomo liberato che si rende conto il mondo che vedeva prima era fatto di ombre e che ci sono uomini strani che proiettano statuine. L'uomo liberato è ora arrabbiato ed è tentato di fermarsi li ed eliminare i burattinai. Invece prosegue il cammino ed entra nel terzo stadio: il progressivo avvicinamento alla sorgente di tutto. Al culmine di questo stadio egli si rende conto che la luce irradia ed emana su ogni cosa. Egli è luce, non solo materia. Sentendo progressivamente il ricordo dei propri compagni, entra nel quarto stadio di risveglio: tornare nella caverna per salvare tutti, tanto i compagni quanto i burattinai. in questa fase, la luce è ormai dentro di lui e lo guida con coraggio nel suo ritorno alla caverna, dove lo aspetteranno grandi difficoltà.


i 4 stadi sono stadi di risveglio progressivo e corrispondono al nostro cammino, quando intraprendiamo un percorso di trasformazione. Nei prossimi giorni cercherò di fare luce su.

  1. come funzionano i 4 stadi

  2. quando si passa da uno stadio all'altro

  3. 3 com'è passare da uno stadio all'altro

  4. qual'è la visione del mondo e il rapporto con gli altri, in ciascuno stadio


 
 
 

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